Fallimento Parma 2013. Bancarotta fraudolenta: con questa accusa il Pm Paola dal Monte ha chiesto il rinvio a giudizio anche 11 calciatori del Parma Ac di Calisto Tanzi, fallito ufficialmente nel 2003 in seguito al crac Parmalat. Quello relativo al club ducale, infatti, è un filone secondario d’inchiesta, ma le accuse sono altrettanto pesanti: nel mirino degli inquirenti, in tutto, sono finite 26 persone, tra cui diversi calciatori titolari del vecchio Parma, che avrebbero ottenuto compensi dalla società tramite finte sponsorizzazioni.

Per 11 ex calciatori e altri 15 indagati, dunque, il pm ha chiesto il rinvio a giudizio con l’accusa di bancarotta fraudolenta. A loro insaputa probabilmente, i calciatori avrebbero contribuito a distrarre fondi per 10 milioni di euro ed 11 milioni di dollari, tramite contratti di sponsorizzazione e spot pubblicitari per la Parmalat in realtà mai realizzati. Il gup Alessandro Conti ora deve decidere il da farsi nei confronti di campioni del calibro di Hernan Crespo, Sebastian Veron, Lilian Thuram, Faustino Asprilla, Hristo Stoichckov, Luigi Apolloni, Enrico Chiesa, Dino Baggio, Tomas Brolin, Lorenzo Minotti e Massimo Crippa.

Tra i 26 indagati c’è anche Luca Baraldi, ex direttore generale del Parma di allora e oggi vicino al presidente Tommaso Ghirardi. Nei giorni scorsi, si era diffusa anche la voce di un possibile ritorno di Baraldi nella dirigenza ducale, magari tramite una cordata di imprenditori pronti a rilevare il pacchetto azionario di maggioranza. Gli altri indagati rispondono ai nomi di Paolo Tanzi, Giorgio Scaccaglia, Alessandro Chiesi, Maurizio Bianchi, Antonio Bevilacqua, Oreste Luciani, Alberto Maurizio Ferraris, Fabrizio Larini, Enrico Fedele, Bruno Rastelli, Mariano Grimaldi, Gustavo Mascardi, Stanislao Grimaldi e Gustavo Mascardi. Hanno chiesto di patteggiare Domenico Barili, Bruno Rastelli e Alberto Ferraris.

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ultimo aggiornamento: 19-11-2014


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